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Perchè la paura interferisce con il sistema immunitario?

2020-02-27 15:28

Federica Gandini, Psicologa e Psicoterapeuta

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Perchè la paura interferisce con il sistema immunitario?

Il nostro organismo è dotato di due distinti "sistemi di protezione": 1. il primo è l'asse ipotalamico-ipofisario-surrenalico, che per comodità chiame

Il nostro organismo è dotato di due distinti "sistemi di protezione": 

1. il primo è l'asse ipotalamico-ipofisario-surrenalico, che per comodità chiameremo HPA. Questo difende da minacce ESTERNE.

In assenza di pericoli l’asse HPA è inattivo, ed è attiva la "risposta di crescita". Ma se l’ipotalamo percepisce una minaccia ambientale chiama in causa l’asse HPA inviando un segnale all’ipofisi, che si mobilita per affrontare la minaccia incombente. L’ipofisi a sua volta invia un segnale alle ghiandole surrenali, informandole che della necessità di coordinare la risposta di lotta o fuga. Le ghiandole surrenali attivano la produzione degli ormoni surrenali. Questi ormoni coordinano la funzione degli organi del corpo, fornendoci una grande energia fisiologica per combattere il pericolo o per fuggire. Gli stessi ormoni rilasciati nel sangue, costringono però i vasi sanguigni del tubo digerente, forzando il sangue a irrorare piuttosto i vasi delle braccia e delle gambe: le parti dell’organismo che ci consentono la fuga. Prima di essere inviato alle estremità, il sangue era concentrato negli organi viscerali; quindi questa ridistribuzione provoca un’inibizione delle funzioni relative alla crescita (la digestione, l’assimilazione, l’escrezione e altre funzioni).

 

2. Il secondo sistema di protezione è il Sistema Immunitario, che ci difende da minacce INTERNE (virus, batteri).

Quando si mobilita, il sistema immunitario (S.I.), può consumare gran parte delle riserve energetiche del corpo.

Il problema è che quando l’asse HPA è attivo, gli ormoni surrenali reprimono direttamente l’azione del S.I per conservare l’energia di riserva. (Si pensi che gli ormoni dello stress sono così efficaci nel limitare l’attività del S.I. che vengono dati ai pazienti che ricevono un trapianto perché il loro sistema immunitario non rigetti i tessuti o organi estranei).

 

Perché il sistema surrenale dovrebbe "annullare" il sistema immunitario?

 

Immaginiamo di essere nella savana africana, con un infezione batterica o una dissenteria. Sentite il ruggito di un leone fuori dalle vostra tenda. Il vostro cervello prende una rapida decisione, grazie ad un meccanismo di difesa atavico: qual è la minaccia maggiore? Non servirà a molto sconfiggere i batteri se lasciamo che il leone ci sbrani. Quindi il corpo interrompe la lotta contro l’infezione e raccoglie le energie per la risposta di fuga.

Una conseguenza secondaria dell’attivazione dell’asse HPA è quindi la sua interferenza con la nostra capacità di combattere la malattia.

 

Un altro elemento da considerare è che l’attivazione dell’asse HPA "interferisce" anche con la capacità di ragionare lucidamente: l’elaborazione di informazioni nella corteccia prefrontale ( sede del ragionamento e della logica) è molto più lenta dell’attività riflessa controllata da porzioni del tronco encefalico. In una situazione di emergenza più è rapida l’elaborazione di informazioni, più sono le probabilità per l’organismo di sopravvivere. L'elaborazione di questo tipo di situazioni prende quindi una scorciatoia, bypassando la corteccia prefrontale e l'elaborazione complessa e ragionata. 

Se da un lato è necessario che i segnali di stress vengano elaborati più rapidamente allo scopo di aumentare le possibilità di sopravvivenza; dall’altro ciò avviene al prezzo di una minore consapevolezza e di una ridotta capacità di ragionamento.

 

Il sistema HPA è un meccanismo molto efficiente per gestire lo stress acuto, ma questo sistema di protezione non è stato concepito per essere attivato in continuazione. Nel momento odierno la maggior parte degli stress non si presenta come minacce intense e concrete, facili da identificare e a cui reagire immediatamente; ma come un quantità di preoccupazioni irresolubili riguardo la nostra vita personale, il lavoro, la nostra comunità globale. Questo tipo di stress, così come quello relativo alla continua minaccia alla nostra sopravvivenza per via della diffusione di epidemie e per via del cambiamento climatico, può attivare ugualmente l’asse HPA determinando una notevole produzione cronica di ormoni dello stress.

Questo potrebbe quindi sfociare nell'abbassamento delle difese immunitarie e in comportamenti dettati più dal nostro cervello primitivo che dal quello evoluto... proprio come stiamo osservando in questi giorni.

 

Risposta di crescita: comportamento simile a quello delle cellule in presenza di sostanze nutritizie nella coltura. Richiede uno scambio aperto tra l’organismo e l’ambiente; consuma energia e ne richiede la produzione.

Risposta protettiva: comportamento simile a quello di una cellula in una coltura tossica. Richiede spostamento di energia nei tessuti e inibisce la crescita.

Quindi una risposta di protezione prolungata inibisce la produzione di energia vitale. Quanto più a lungo si rimane in uno stato difensivo, quanto più si compromette la propria crescita.

 

Federica Gandini, Psicologa e Psicoterapeuta