#iorestoacasa…ma in che modo?
Siamo tutti a conoscenza della particolare situazione che stiamo vivendo, sia dal punto di vista socio-economico sia da quello emozionale.
In questo periodo di emergenza ci viene chiesto il distanziamento sociale, l’isolamento e a volte anche la quarantena per limitare la diffusione dell’infezione da CoronaVirus. Questo tuttavia può avere degli effetti importanti sul nostro benessere, come si riscontra da diversi studi e review scientifiche (Lancet 2020; 395: 912–20).
Ciò che caratterizza queste settimane è un senso di incertezza per il futuro e il non avere controllo su ciò che accade. Inoltre vengono meno l’autonomia e la libertà di spostarsi.
Possono emergere sentimenti di inadeguatezza, noia, di incapacità ad affrontare la situazione e i vari problemi conseguenti , ma anche una iperattivazione che ci fa avere reazioni emotive molto forti.
È importante avere uno spazio in cui potersi sentire protetti e aumentare la consapevolezza del proprio stato emotivo, accettando ciò che accade.
..e i nostri bambini e ragazzi?
Dobbiamo ricordare che anche loro stanno vivendo un momento di particolare stress e confusione.
Hanno dovuto, infatti, interrompere la loro routine quotidiana in modo repentino, sono limitati nel movimento e isolati da amici, familiari e insegnanti, con cui possono avere solo contatti virtuali.
È importante, dunque, notare eventuali cambiamenti nel loro comportamento abituale che possono essere indicatori di un disagio anche emotivo e psicologico.
Tra questi, alcuni possono essere:
- Reazioni emotive molto forti (pianto e/o irritazione eccessive, reazioni rabbiose o aggressività);
- Cambiamenti nel ritmo sonno-veglia e problemi legati al sonno (frequenti risvegli, fatica ad addormentarsi, riduzione delle ore di sonno, fare la pipì a letto, incubi notturni, etc. )
- Paura e tristezza eccessive o maggiori rispetto alla situazione precedente l’emergenza;
- Mal di testa o dolori fisici non spiegabili da condizioni mediche particolari;
- Tendenza ad evitare attività che prima erano fatte con piacere o ritiro eccessivo dal “fare”;
- Peggioramento nella performance scolastica e difficoltà di attenzione e concentrazione.
Da tenere presente che ogni bambino e ragazzo è unico e, come tutti del resto, reagisce in modo diverso alle varie situazioni anche in base alla sua età e alle sue esperienze passate.
Cosa possiamo fare?
È utile avere consapevolezza di quello che sta accadendo in questo momento, cercando di riconosce gli stati emotivi che si hanno nel momento presente; ma soprattutto è fondamentale il supporto dei genitori e degli adulti di riferimento, a cui i bambini e gli adolescenti guardano come modello.
In questa situazione potrebbe essere opportuno quindi:
- Rassicurarli del fatto che sono al sicuro e che è normale sentirsi come si sentono, non svalutare o negare le loro emozioni e stati d’animo;
- Eventualmente condividere con loro alcune delle vostre strategie per gestire la situazione, diventando per loro un modello di riferimento, o trovarne di nuove insieme;
- Con i più grandi, è possibile riflettere su situazioni del passato in cui hanno saputo gestire efficacemente lo stress e/o eventi spiacevoli, facendo emergere le loro risorse e rafforzarle;
Permettergli di fare domande rispetto quello che sta accadendo e sul perché non possono vedere amici, insegnanti e familiari;
- Rispondere e parlare loro in modo sincero e chiaro e adatto alla loro età;
- Limitare la loro esposizione a news tramite telegiornali e social media per evitare che fraintendano quanto riferito e/o che possano spaventarsi per quello che non capiscono appieno;
- Cercare di avere una alimentazione sana e di mantenere o riorganizzare una routine, in cui ci siano momenti dedicati allo studio e alle attività scolastiche, momenti dedicati al gioco, allo sport ed altri al riposo;
- Fare attività insieme, meglio se divertenti e piacevoli, e mantenere i contatti con familiari e amici grazie alla tecnologia.
È nei momenti difficili e particolarmente stressanti che è fondamentale ricercare le proprie risorse e metterle in campo, sia per noi adulti sia per i nostri figli.
Non dobbiamo avere paura della paura, ma cercare di impiegare questo momento di “stop” forzato dalle attività come un momento di riflessione e di crescita creativa, per trovare nuovi modi di affrontare la vita anche dopo il lockdown.
Stiamo nel momento presente e con quello che accade.
Non è necessario essere attivi e impegnati sempre e questo vale anche per i bambini e gli adolescenti.
Se sentiamo il bisogno di prenderci una pausa da quello che accade facciamolo e accettiamo tutte le emozioni, piacevoli o meno, che sentiamo in quel momento.
Permettiamo anche a bambini e adolescenti di farlo.
Ci stupiremo delle splendide risorse che possiamo trovare dentro di noi, grandi e piccoli.
Insieme.

Articolo scritto dalla dott.ssa Sara Tolotta,
Psicologa con formazione in Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA), Giftedness e Training Autogeno.
Tel. 347 4050150