"Quanto più un uomo corre dietro ai falsi beni e quanto meno è sensibile a ciò che è essenziale, tanto meno soddisfacente è la sua vita. Si sentirà limitato, perché limitati sono i suoi scopi. Se riusciamo a capire e a SENTIRE che già in questa vita abbiamo un legame con l'infinito, i nostri desideri e i nostri atteggiamenti mutano.
Ma possiamo raggiungere il sentimento dell'infinito solo se siamo differenziati al massimo livello possibile. Perciò l'uomo ha bisogno di CONOSCERE SE STESSO".
Certo , Carl Justav Jung lo aveva capito oltre 100 anni fa, senza una Quarantena. Ma noi oggi, dopo questi mesi strani, sentiamo questa verità scorrerci nelle vene. Sentiamo il bisogno di connetterci con ciò che è essenziale, di allargare ed espandere la nostra coscienza.
Proprio per questo, alle parole di Jung, vogliamo aggiungere una bellissima poesia di Ndjock Ngana, nato in Camerun, residente a Roma, dove lavora come operatore interculturale.
"Vivere una sola vita
in una sola città
in un solo paese
in un solo universo
vivere in un solo mondo
è prigione
Amare un solo amico
un solo padre
una sola madre
una sola famiglia
amare una sola persona
è prigione
Conoscere una sola lingua
un solo lavoro
un solo costume
una sola civiltà
conoscere una sola logica
è prigione
Avere un solo corpo
un solo pensiero
una sola conoscenza
una sola essenza
avere un solo essere
è prigione".
Quante vite possiamo vivere? Quanto possiamo espandere le nostra coscienza?
Crediamo sia il senso ultimo di ogni viaggio, di ogni incontro, di ogni amore, di ogni scambio, di ogni esperienza: uscire dalla propria prigione.
Vi auguriamo di trascorrere una buona estate e di trovare il vostro personale modo di vivere tante vite.