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La donna "selvaggia"

2020-02-13 15:32

Federica Gandini, Psicologa e Psicoterapeuta

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La donna "selvaggia"

Il significato simbolico dei gesti quotidiani, tratto da "Donne che corrono con i lupi", di C.P. Estès

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Nel racconto "Donne che corrono con i lupi" la Baba Jaga insegna a Vassilissa come prendersi cura della casa, intesa però come una casa psichica, dimora del femminino selvaggio. 

Le illustra una serie di compiti domestici e quotidiani che noi tutte(i) svolgiamo, ma che risultano ormai svuotati del loro prezioso significato simbolico.I

 

l BUCATO, scrive, è un simbolo favoloso.  Ancora oggi, in alcuni villaggi, per lavare gli indumenti si scende al fiume, e là avvengono le abluzioni rituali che si fanno dall’inizio dei tempi PER RINNOVARE IL TESSUTO. 

È un simbolo bellissimo della purificazione della psiche nel suo complesso. ... Lavare qualcosa è un rito di purificazione senza tempo. Non significa soltanto purificare, ma anche, come nel battesimo, immergere, inzuppare, impermeare con un numen spirituale e col mistero. Significa ridare elasticità a qualcosa che si è allentato. Gli indumenti sono come noi, mille volte indossati finchè idee e valori non si allentano per il passare del tempo. Il rinnovamento, la rivificazione, avvengono nell’acqua, nella riscoperta di quanto consideriamo vero, di quanto riteniamo sacro. 

Nel simbolismo archetipo gli indumenti rappresentano la PERSONA, la prima visione che gli altri hanno di noi. La persona è una specie di camuffamento che agli altri fa vedere solo quanto volgiamo lasciar vedere di noi, e niente di più. Ma esiste un significato più antico della parola persona, e si ritrova in tutti i riti dell’America Centrale: la persona non è semplicemente una maschera dietro la quale nascondersi: è piuttosto una presenza che riesce a eclissare la personalità mondana. In questo senso persona o maschera è un segno di rango, virtù, carattere e autorità. La persona è il significato esterno, l’esibizione della padronanza. 

 

Da quando lessi questo libro i gesti quotidiani assunsero significato. Mi sembrò di trovare una piccola ricetta di felicità quotidiana. "Everyday blessing" ripeto tra me e me, con una serenità che spunta all’improvviso mentre metto sul fuoco una pentola o riordino un armadio. Nonostante lavatrici, asciugatrici e confort vari mi capita talvolta di lavare qualche panno a mano. Ecco che fare il bucato diventa un occasione in cui mi fermo, prendo tempo, e rifletto su come i miei gesti stiano ridando elasticità alle fibre, su come, simbolicamente, stia togliendo lo sporco e purificando i miei abiti.


Vassillissa ha poi il compito di SCOPARE la capanna e il cortile." ...Una donna saggia TIENE SGOMBRO IL SUO AMBIENTE PSICHICO mantenendo sgombri la testa e un posto per lavorare, e lavorando per portare a compimento le sue idee e i suoi progetti. ...In ogni caso, la propria vita selvaggia deve essere tenuta regolarmente in ordine. Non basta occuparsene una volta all’anno". 

Per alcune donne questo compito è simboleggiato dal recarsi una volta alla settimana, oppure una volta al mese, in analisi, per altre significa scrivere i propri pensieri su un diario o partecipare a gruppi di incontro: ognuna troverà i suoi modi.  ...Diciamo di mantenere sgombre e in ordine anche le idee insolite, non comuni, mistiche e fantastiche. Ramazzare significa non soltanto cominciare a dar valore alla vita non superficiale ma anche occuparsi del suo ordine. Talvolta le donne vanno in confusione e lasciano l’architettura dell’opera dell’anima nel caos, finchè la foresta non se la riprende. Gradualmente viene ricoperta dalla vegetazione e diventa infine una rovina archeologica nascosta nella psiche. Passare ciclicamente la ramazza evita tutto ciò. Nello spazio sgombro la natura selvaggia delle donne fiorisce meglio. 


Veniamo dunque all’ultimo compito: CUCINARE per la Baba Jaga. 

Come si fa a nutrire la Baba Jaga della psiche, come nutrire una dea tanto selvaggia? Per cominciare bisogna accendere il fuoco: LA DONNA DEVE VOLER BRUCIARE DI PASSIONE, DI PAROLE, DI IDEE, DI DESIDERIO PER QUALUNQUE COSA AMI VERAMENTE. Questo significa accendere il fuoco. È in realtà questa passione che permette di cucinare, e a essere cucinate sono le idee sostanziose. Per cucinare per la Baba Jaga, dunque, bisognerà accertarsi che la propria vita creativa abbia sotto un bel fuoco. Quasi tutte noi otterremmo di più se osservassimo con maggior attenzione il fuoco sotto al nostro lavoro, se osservassimo più da vicino il procedimento per nutrire il nostro Io selvaggio. Troppo spesso volgiamo altrove lo sguardo, dimentichiamo di osservare il fuoco, di attizzarlo, di aggiungere legna. Il fuoco va curato, altrimenti si spegne, la pentola va rimestata, e la Baba Jaga dev’essere nutrita, perché la sua collera scatenerebbe l’inferno. Dunque è la messa a punto di cose nuove, di nuove indicazioni e impegni per la propria arte e il proprio lavoro che nutre costantemente l’anima selvaggia. Le stesse cose nutrono l’Antica Madre Selvaggia e le danno sostentamento nella nostra psiche. Senza il fuoco, le nostre grandi idee, i nostri pensieri originali, i nostri desideri e le nostre aspirazioni restano da cucinare e nulla si compie. Per contro, tutto quanto facciamo con il fuoco le piace e la nutre. 

 

Nello sviluppo delle donne, i "lavori di casa", il cucinare, il lavare, il ramazzare, quantificano qualcosa che va oltre il consueto. Tutte queste metafore consentono di riflettere sulla vita anima, di misurarla, nutrirla, rassettarla, pulirla e metterla in ordine. ... Questi sono i compiti delle donne, attraverso questa lettura non avranno più lo stesso significato: Depurare il proprio pensiero, rinnovare i valori regolarmente. Liberare la psiche dalle banalità, ramazzare l’Io , ripulire il pensiero e il sentimento. Curare il fuoco creativo e cucinarvi idee sistematicamente, e in particolare cucinare molto per alimentare la relazione tra se stesse e la natura selvaggia.

 

Tratto da DONNE CHE CORRONO COI LUPI, di C.P. Estès, un libro a tratti difficile, ma assolutamente consigliato.