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Il significato simbolico delle fiabe

2021-03-18 15:10

Federica Gandini, Psicologa e Psicoterapeuta

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Il significato simbolico delle fiabe

...secondo una visione psicosomatica

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Spesso, nelle fiabe che ci hanno cresciuto, troviamo un eroe che deve superare numerose peripezie ed avventure, prima di poter raggiungere la sua amata principessa, che solitamente se ne sta "immobile" o inerme ad aspettare all'interno di un castello.

Forse altrettanto spesso vi sarà capitato di sentir criticare questa "impostanstazione maschilista" contenuta nelle fiabe che ci hanno cresciuto...

Ma ci siamo mai chiesti da dove derivi questa simboligia? E che cosa rappresenti?

 

Come sapete ho un'impostazione psicosomatica, e sono abituata ad osservare tutto partendo prorpio dal corpo.  Lì trovo l'origine di molti dei simboli che ci circondano.... e sì, anche di quelli contenuti nelle fiabe! 

 

Proviamo a pensare alle due cellule fondamentali della vita umana: ovulo e spermatozoo.

Osserviamo le differenze di forma e di comportamento tra i due gameti: abbiamo il gamete femminile, grande, pieno di sostanze nutritive, recettivo e dispensatore di nutrimento. Dall'altra parte abbiamo il gamete maschile: attivo, con al suo interno poca materia, poco citoplasma ma tanta energia, e infatti sempre in movimento. 

L'ovulo sembra essere portatore di un femminile ricco, immobile e dispensatore di nutrimento; lo spermatozoo di un maschile veloce, competitivo e direzionato verso il suo obiettivo.

Osserviamo l'ovulo: pieno di sostanze nutritive, accogliente, immobile e fermo nel suo ricettacolo. la principessa sta immobile nel suo ricettacolo, senza affannarsi: lei è la custode del tesoro!

Lo spermatozoo, d'altro canto, appare in perenne movimento, costantemente in viaggio: un viaggio ricco di peripezie e di competizione, che culminerà con la conquista del suo ovulo e la congiunzione con il suo opposto.

 

Jung si dimostra vivamente sensibile agli aspetti più profondi della dinamica degli opposti, cogliendo l’importanza della loro coesistenza nella psiche umana. Definisce Animus l’aspetto maschile nell’inconscio della donna, ed Anima l’aspetto femminile nell’inconscio dell’uomo. Il primo rappresenta l’aspetto direzionato, intraprendente, raziocinante; la seconda rappresenta l’aspetto ricettivo, duttile, intuitivo. Non hanno a che vedere con gli aspetti sessuali in senso stretto, ma in quanto archetipi sono ad essi correlati sul piano analogico.

“Come il gamete maschile e quello femminile sono destinati ad unirsi fisicamente per creare un nuovo individuo e perpetuare la vita a livello biologico, così il maschile ed il femminile a livello psicologico, in un delicato equilibrio osmotico tra conscio e inconscio, devono incontrarsi perché il soggetto possa superare gli angusti confini dell’Io e aprirsi verso il Sé” * e farsi strada nel percorso di individuazione. 

 

Molto spesso le fiabe contengono una simbologia "individuativa" (se vuoi conoscere il significato di individuazione, clicca qui).

L'eroe rappresenta il principio maschile, l'Animus, direbbe Jung, che deve affrontare imprese eroiche per conquistare la principessa, che altro non rappresenta che il suo aspetto femminile, la sua Anima.  Il matrimonio rappresenta quindi l'unione con la propria anima, la congiunzione degli opposti. In questo senso, nelle fiabe, il matrimionio rappresenta la meta dello sviluppo psichico, in cui l'eroe diventa padrone del proprio femminile, conquistato attraverso un viaggio  profondo e sofferto nel proprio inconcio. 

L'individuazione diventa quindi un'elaborazione attiva, difficle e inquietante della nostra psiche complessa, fino a giungere all'unione degli opposti in essa contenuti, simboleggiata appunto dall'unione tra uomo e donna. 

 

 

* da Il corpo racconta (2014), di Maria Pusceddu, pag. 339-340